martedì 27 marzo 2012

Cervello: a quale emisfero appartieni?

Tante volte mi sono trovata a pensare come fare per migliorare il rendimento nello studio o risolvere dei problemi o ancora cercare nuove strategie per una comunicazione più efficace. Ho capito che non esiste nessuna formula magica ma, solo conoscendo come siamo fatti e come funzioniamo, possiamo sviluppare delle tecniche capaci di accrescere le nostre potenzialità.

 E' quanto mi capita ogni volta che mi trovo a tu per tu con i bambini a cui insegno la matematica. Devo dire però, con mio grande stupore, che anche se non sono
dotata di poteri magici, sono riuscita a migliorare la media dei loro voti e, con immenso piacere, ho avuto l'approvazione dei loro genitori ed insegnanti. E' proprio di questo che ho il piacere di parlarvi ed oggi iniziamo il nostro viaggio descrivendo l'organo più importante del nostro corpo: il cervello.



Lo sviluppo del cervello avviene durante la gravidanza, e dopo il parto il suo processo di crescita continua per alcuni anni. In relazione alle condizioni che incontrano le cellule cerebrali (neuroni) del feto nello stadio intrauterino crescono e si moltiplicano sino a raggiungere il numero approssimativo di 200.000 milioni. Questo è un numero fisso, nel senso che non verranno prodotti altri neuroni; ciò è dovuto al fatto che quotidianamente ne muoiono migliaia per logorio naturale, stress, droghe, alcol, farmaci, o per malattie o lesioni. 

E’ stato dimostrato che non è il numero di neuroni a determinare l’intelligenza di un essere umano, ma la quantità e la qualità delle loro interconnessioni (sinapsi). Infatti, a ogni processo di pensiero, i neuroni si connettono tra loro attivando un sistema di ricezione e trasmissione delle informazioni: tanto più usiamo il cervello tante più connessioni si attivano. 

I momenti maggiormente favorevoli al potenziamento delle capacità cerebrali sono i 3, 7, 11 e 15 anni; invece dai 4 ai 6 anni, dagli 8 ai 10 e dai 12 ai 14 sono i periodi di stasi per tale processo. Conoscere questa naturale evoluzione del cervello, può aiutare genitori ed insegnanti a essere più consapevoli, comprensivi e tolleranti, di fronte all’irritabilità e alle difficoltà di apprendimento dei bambini

Paul MacLean, medico e psicologo statunitense, ha sviluppato la Teoria del cervello trino, secondo la quale tutti gli esseri umani possiedono, in termini di evoluzione, tre cervelli formati da strati sovrapposti in comunicazione, pur conservando una certa indipendenza, in quanto ognuno controlla funzioni specifiche. In ordine di evoluzione, i tre strati sono: 

· Il cervello rettile, che controlla le reazioni istintive, ossia ci fa agire o reagire, per esempio, in una situazione di pericolo. 

· Il cervello limbico, che regola i bisogni primari quali fame, impulsi sessuali, sensazioni, emozioni, ecc. 

· Il cervello corticale, che è responsabile dei processi di pensiero, della memoria, del ragionamento, del linguaggio e della creatività. 

Il cervello è inoltre diviso in due emisferi collegati da un corpo calloso composto da milioni di fasci nervosi che hanno il compito di consentire la comunicazione tra un emisfero e l’altro. Ogni emisfero controlla la metà del corpo sul lato opposto: l’emisfero destro è responsabile della parte sinistra del corpo, e l’emisfero sinistro della parte destra. Anche se non è una regola fissa, in genere il destro prevale nelle donne e il sinistro negli uomini. Ciascun emisfero presenta delle specializzazioni che gli consentono di svolgere compiti ben definiti. 

· L’emisfero sinistro è specializzato nella gestione dei simboli: linguaggio, algebra, chimica, spartiti musicali. E’ più analitico e lineare e procede in modo logico. 

· L’emisfero destro è più efficace nella percezione dello spazio, è più sintetico e intuitivo, immaginativo ed emozionale. 

Esistono persone con predominanza dell’emisfero destro (saranno quindi individui più emotivi) e altre con predominanza dell’emisfero sinistro (individui più analitici). Continuamente sono in atto interazioni tra i due emisferi, ma in genere uno è più attivo dell’altro: questo fatto influenza fortemente i fattori sociali. Nel neonato gli emisferi non sono specializzati e tale differenziazione si produrrà lentamente fino ai 5 anni, e molto rapidamente dai 5 ai 16. 

Sapere che le persone con tendenza emisferica destra o sinistra presentano caratteristiche diverse, permette di capire che anche il loro comportamento sarà diverso, e i genitori e gli insegnanti devono imparare a riconoscere la predominanza cerebrale dei bambini, al fine di capirli e migliorare la comunicazione con essi. 

Non esiste un emisfero privilegiato, ma di fronte ad una predominanza di uno solo dei due emisferi, è necessario stimolare quello che viene usato di meno, in quanto è fondamentale sviluppare l’attività di entrambi. 
Ogni tipo di compito viene svolto con maggiore semplicità, efficacia e abilità quando i due emisferi lavorano simultaneamente: insieme possono aiutarci a pensare e quindi ad agire meglio. 

Quotidianamente i bambini sono sottoposti a richieste che necessitano dell’uso sia dell’emisfero sinistro che di quello destro. 

Se in essi predomina quello sinistro è necessario stimolare lo sviluppo di quello destro attraverso attività come: 

· Disegnare usando molti colori; 

· Ascoltare musica, cantare, ballare; 

· Raccontargli favole; 

· Fargli apprezzare la natura; 

· Aiutarlo ad usare l’immaginazione; 

· Incitarlo a esprimere emozioni e sentimenti. 

Se invece predomina l’emisfero destro bisogna sollecitare quello sinistro, facendo le seguenti cose: 

· Spingerlo a fare operazioni a mente e a risolvere problemi di logica; 

· Incoraggiarlo ad esprimersi con un linguaggio adeguato ad ogni situazione; 

· Trasmettergli l’amore per la lettura; 

· Portarlo a visitare musei e biblioteche; 

· Motivarlo a fare dei cruciverba. 

Al fine di sviluppare la comunicazione e l’interazione tra i due emisferi sono molto utili degli esercizi di ginnastica cerebrale che utilizza semplici movimenti del corpo che integrano anche funzioni del cervello. Sono particolarmente efficaci per migliorare la memoria, rafforzare la concentrazione, sviluppare la capacità di studio e di apprendimento, le doti artistiche e musicali, e per diminuire lo stress. 

“Non basta avere una bella testa. Quello che conta è usarla bene”
(René Descartes)

Nelle prossime settimane continueremo ad approfondire questi argomenti. naturalmente chiedo a tutti di voler contribuire e partecipare così da condividere le nostre conoscenze e soprattutto esperienze, per una crescita comune.


Daniela Deligia

2 commenti:

  1. buon giorno
    mi chiamo Michele ed ho un blog http://pianetatempolibero.blogspot.it/
    Trovando molto interessante il tuo mi son permesso di citarti nel mio, linkando e invitando a leggere questo post, molto interessante.
    cordialita' Michele

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  2. Salve Michele, piacere di fare la tua conoscenza. Ho appena avuto modo di visitare il tuo blog, ti ringrazio per avermi citata. Mi farebbe piacere che continuassi a leggere i miei articoli, proprio ora sto lavorando ad un post sulle preferenze cerebrali. Possiamo scambiarci qualche interessante opinione.
    Buona serata, grazie

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