martedì 17 aprile 2012

Sistemi sensoriali: visivo, uditivo o cinestetico. Scopri le principali caratteristiche nei bambini


Come già scritto nell’ultimo articolo, tutti hanno un modo specifico di percepire e assimilare le informazioni che giungono dal mondo esterno, attraverso un sistema personale e vivendo le esperienze in un modo tipico per ciascun individuo. La percezione del mondo circostante è una delle prime manifestazioni della personalità del bambino e avviene attraverso i cinque sensi: udito, tatto, olfatto, vista e gusto. Per questo motivo quindi, il bambino avrà la tendenza ad essere
visivo, uditivo o cinestetico. In questa classificazione il termine visivo riguarda la percezione attraverso la vista; uditivo si riferisce a ciò che si apprezza per mezzo dell’udito; cenestetico riguarda ciò che si assimila attraverso le sensazioni, le emozioni, il movimento, il tatto, il gusto e l’olfatto.

Anche se ogni bambino possiede le tre intelligenze percettive, solo una di queste è predominante. Per riconoscere che tipo di intelligenza percettiva domina nel bambino, basta osservarlo e ascoltarlo con molta attenzione. Ciò risulta molto semplice proprio perché tra il visivo, l’uditivo e il cinestetico ci sono caratteristiche fisiche e comportamentali molto diverse. Inoltre, ciascun bambino utilizza un linguaggio ben specifico che è un chiaro segnale di quale sia la sua intelligenza percettiva dominante. Vediamo allora, in dettaglio, quali sono le caratteristiche principali del bambino visivo, uditivo e cinestesico:

·         IL BAMBINO VISIVO
La percezione del bambino visivo avviene attraverso le immagini del mondo esterno ma anche attraverso quelle interne. Tale percezione si esprime nella creazione di cose che si possono vedere e il bambino visivo sembra assorbire il mondo con i suoi occhi. E’ molto attento al suo aspetto estetico, è sempre pulito ed ordinato. Il bambino visivo al mattino esce in ordine e pettinato per andare a scuola e, quando ritorna a casa, è come quando è uscito. Tiene con cura e in modo ordinato anche i suoi oggetti. Generalmente è un bambino attivo e sempre in movimento. Il bambino visivo fa spesso dei movimenti inconsci degli occhi verso l’alto, come se guardasse il cielo. Quando si relaziona con qualcuno, stabilisce uno stretto contatto visivo, mostrandosi invece timido rispetto al contatto fisico e riservato nei sentimenti e nelle emozioni.
Impara facilmente quando gli si insegna attraverso le immagini e i colori, e vedendo ciò che fa un’altra persona tende naturalmente ad imitarla. Il bambino visivo ama disegnare e colorare, mostrando molta precisione e cura dei dettagli di ciò che rappresenta. Ha una memoria fotografica in quanto ricorda perfettamente tutto ciò che vede e legge. La sua scrittura è leggibile e l’ortografia è molto buona. Ama leggere e ha l’abitudine di indicare tutto ciò che vede.
Usa spesso parole che si riferiscono alla vista, come per esempio: splendore, focalizzare, spiare, immaginare, luce, colore, esplorare, guardare, vedere, chiaro, osservare, riflettere, contemplare, riconoscere, sembrare, luminoso, esaminare, ecc.
Una buona comunicazione con un bambino visivo prevede l’utilizzo di termini a lui affini. In tal modo gli si parla nel suo stesso linguaggio, accrescendo così comprensione ed empatia. Ecco alcuni esempi di espressioni congeniali: “Come sei brillante!”, “Vedo chiaramente che cos’hai”, “Ho bisogno che rifletti attentamente su quello che ti ho detto”.

·         IL BAMBINO UDITIVO
L’obiettivo del bambino uditivo è ascoltare sia il mondo esterno che i suoni interiori, e tutto ciò che percepisce attraverso questo canale. Un bambino uditivo si riconosce principalmente dalla voce che, generalmente, è chiara ed espressiva. Gli piace ascoltare attentamente e dialoga con molto piacere. In genere è serio e sorride poco, risultando quasi inespressivo. Non avendo bisogno di esplorare o di osservare, è un bambino molto sedentario. Dimostra una grande abilità e sensibilità nel riconoscere i diversi toni di voce, cogliendo le emozioni di chi parla, nonché sentimenti, verità e bugie. Quando un bambino uditivo ascolta, tende ad inclinare la testa di lato perché le parole entrino direttamente nell’apparato uditivo. Ha anche l’abitudine di spostare lo sguardo da un lato all’altro in orizzontale, proprio ad altezza delle orecchie. Fin da piccolo è molto abile nel linguaggio: parla in modo chiaro e senza tentennamenti. Fa tante domande su qualsiasi argomento e risponde con prontezza a domande verbali. Ama lo scambio di idee e le sue sono molto precise, e le esprime con facilità. Quando è irritato tende ad alzare il suo tono di voce.
Il bambino uditivo impara facilmente se le cose gli vengono spiegate oralmente. Ricorda ciò che ha letto ripetendolo e memorizza mentre ascolta. E’ portato per le lingue ed è un lettore vorace. Gli piace scrivere e ha una buona ortografia, anche se la sua grafia può essere difficile da leggere. Le parole che abitualmente usa sono: suonare, ascoltare, udire, silenzio, chiedere, suono, dire, raccontare, tono, rumore, parlare, parola, armonia, ritmo, eco, sordo, ritenere, sussurrare, esprimere, tacere, ecc. Comunicando con un bambino uditivo è necessario utilizzare le sue stesse modalità verbali, come per esempio: “Ascolta bene”, “Dimmi pure, sono tutto orecchi”, “come ritieni che sia?”.

·         IL BAMBINO CINESTETICO
Un bambino cenestesico è sensibile, emotivo e molto affettuoso. Parla con lentezza e fa molte pause. Gli piace la comodità e il suo abbigliamento risulta trascurato. Tende a volgere lo sguardo verso il basso, il che significa che sta percependo i propri sentimenti. Quando parla gesticola e muove molto le mani. Per comunicare ciò che non riesce ad esprimere a parole utilizza il pianto. Il suo corpo è forte e attivo, e preferiscono gli sport competitivi ed è un atleta nato. Accede al contatto fisico in modo naturale, ama toccare e essere toccato.
Il bambino cinestetico apprende più facilmente se viene coinvolto nel movimento fisico e nelle emozioni. Impara con la pratica e gli esperimenti. La sua scrittura è poco chiara, non ama leggere e neanche scrivere. Ha una sviluppata capacità intuitiva e memorizza meglio se ha la possibilità di ripetere. Le parole più comuni in un bambino cenestesico sono: percepire, toccare, abbracciare, prendere, duro, felice, triste, emozione, pesante, dolore, calore, freddo, sensazione, vibrare, percepire, caldo, prevedere, picchiare, accarezzare, cuore, ispirare, commuovere, sperimentare, ecc. Parlando con un bambino cinestetico è preferibile usare parole che si riferiscono a emozioni, sentimenti e sensazioni. Ecco alcuni esempi di frasi utili: “Sono molto emozionato quando fai tutti i compiti”, “Provo le stesse cose che provi tu”, “Sei fenomenale!”.

Una cosa molto importante è che, indipendentemente dal fatto che il bambino sia visivo, uditivo o cinestetico, applicando all’insegnamento strumenti e stimoli di tutte e tre le intelligenze percettive (visiva, uditiva o cenestetica), ad esempio immagini, musica, movimenti, giochi e colori, si rafforza la capacità di apprendimento. I bambini hanno bisogno di utilizzare tutti e tre i canali per apprendere in modo efficace.

Nel prossimo articolo tratteremo ancora questo discorso, fornendo utili consigli per dare supporto al bambino visivo, uditivo o cinestetico.

Daniela Deligia

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