martedì 6 marzo 2012

Socrate e il non-sapere

da iFormazione
La personalità di Socrate costituisce un momento fondamentale, non solo per lo sviluppo della filosofia greca, ma dell' intera storia intellettuale dell' Occidente. Infatti la vita e la ricerca di quest' uomo hanno avuto un' eco profonda, paragonata talora a quella di un Cristo o di un Buddha.

Egli intendeva la ricerca filosofica come un esame continuo di se stesso e degli altri, tant' è che alla filosofia dedicò l'intera Sua esistenza.

Per Socrate il primo stadio dell' indagine e del discorso filosofico è la conoscenza della propria ignoranza: "sapiente è soltanto chi sa di non sapere".

La tesi socratica del non-sapere non si identifica con una professione di scetticismo, poiché se da un lato funge da richiamo ai limiti della ricerca, che non può spingersi sino alle supreme realtà di natura metafisica, dall' altro funziona come un invito o uno stimolo ad indagare, entro i limiti dell' esperienza, i problemi fondamentali dell' uomo.

Per rendere gli altri consapevoli della propria ignoranza, Socrate si serve dell' ironia (ironéia=dissimulazione).
L' ironia socratica è il gioco di parole attraverso cui il filosofo, denunciando le coscienze soddisfatte delle loro formule cristallizzate e delle loro pseudo-certezze, giunge a mostrare il sostanziale non-sapere in cui si trovano.

Facendo ironicamente finta di non sapere, Socrate chiede al suo interlocutore di renderlo istruito circa il settore di cui egli è competente. Utilizzando l' arma del dubbio egli giunge a mostrare alla persona che gli sta di fronte l' inconsistenza delle sue persuasioni.

Con questo "irritante" gioco di funzioni programmatiche messe in opera da Socrate per distruggere la presunzione del sapere, il filosofo può dunque raggiungere il suo scopo principale: invogliare alla ricerca del vero.

"Come costei, essendo levatrice, aiutava le donne a partorire i bambini, così Socrate, ostetrico di anime, aiutava gli intelletti a partorire il loro genuino punto di vista sulle cose".

Daniela Deligia

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