domenica 26 febbraio 2012

Matematica: linguaggio e strumento di rappresentazione

E’ opinione diffusa che la matematica sia utile: senza di essa non esisterebbero tutte le apparecchiature elettroniche che quotidianamente utilizziamo, neanche le macchine utilizzate per le cure mediche, non ci sarebbero le esplorazioni nello spazio, non sarebbe nato Internet, e neppure i farmaci…. e qui mi fermo, l’elenco sarebbe veramente lungo! 

E allora, è questa la ragione della sua esistenza? O meglio, è l’ utilità il motivo della sua essenza? 

Il senso della matematica ha radici più profonde e si intreccia intensamente con quello della musica, dell’ arte, della poesia, della pittura, della letteratura, ossia con tutte quelle discipline che hanno condotto l’ uomo alla sua attuale condizione. 

Indubbiamente sono percepibili le differenze tra matematica e le forme artistiche, ma è altrettanto vero che le affinità sono nette. Per esempio, il musicista traduce la sua musica in simboli su un pentagramma; la stessa cosa è fatta dal poeta con le parole, dal pittore con le immagini e dal matematico con i numeri, segni, “lettere”… Cosa accomuna quindi queste attività? L’ uso di simboli, specifici per ciascuna disciplina, per rappresentare argomenti, idee, scoperte, emozioni, pensieri… 

In matematica i simboli sono tantissimi e fondamentali, costituiscono un linguaggio preciso, rigoroso, elegante, esatto. Con ciò non si vuole ridurre tale disciplina ad essere solamente un linguaggio, in quanto grazie ad essa è possibile costruire modelli della realtà che ci circonda; come ad esempio quello geometrico. 

Come tutti i linguaggi, anche la matematica ha la sua grammatica, le sue regole sintattiche, il suo alfabeto; quest’ ultimo è molto ricco e contiene: 

· variabili (x, y, z,… ), con le quali si indica che le quantità rappresentate possono assumere un certo valore; 

· costanti (1, 2, π, ½, … ); 

· segni che indicano operazioni ( +, -, :, x ); 

· segni che indicano relazioni ( <, >, =, … ). 

Il rigore del linguaggio matematico permette di raccontare e descrivere il mondo che ci circonda con coerenza e sottile precisione; rivalutiamo allora la dimensione culturale della matematica e non permettiamo quindi che essa sia immaginata solo come una sequenza di calcoli scabrosi e formule ripugnanti. 

“La matematica è l'alfabeto nel quale Dio ha scritto l'universo”. Galileo Galilei ( 1564-1642 ) 

Daniela Deligia

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