La pianificazione di un’istruzione efficace a favore di studenti con caratteristiche eterogenee richiede un impegno non indifferente. Insegnare significa educare i ragazzi ad apprendere, cioè condurli verso una capacità di persistere nei propri compiti nonostante le difficoltà e gli ostacoli e di vivere la situazione di apprendimento come attraente ed interessante.
Una delle nozioni più rilevanti che ha contribuito al miglioramento della qualità dell’istruzione è stato il riconoscimento dell’importanza di sviluppare nei ragazzi un senso di fiducia nelle proprie capacità di apprendimento, ossia motivare gli studenti allo studio. Proprio per questo è molto importante per l'insegnante prestare attenzione ai messaggi, didattici e personali, che trasmette agli alunni.
Infatti molti messaggi tipo possono intaccare la motivazione dei ragazzi, pur essendo trasmessi in modo non intenzionale. Ad esempio se durante le discussioni di classe l’insegnante raramente sottolinea imeriti dei suoi allievi, ma si limita ad intervenire soltanto per giudicarli e rimproverarli, è indubbio che in questo modo egli comunica un segnale di scarso apprezzamento e valore; atteggiamento limitante e controproducente.
La motivazione ad apprendere è il risultato di convinzioni sviluppate nel tempo e riguardanti le proprie capacità scolastiche, le cause di successo e di fallimento e ciò che si ritiene importante realizzare durante lo svolgimento di un compito o l’acquisizione di un contenuto. È attraverso l’incontro, lo scambio, la relazione con gli altri che lo studente impara a valorizzare l'apprendimento in se stesso e prova gratificazione per l'acquisizione della conoscenza e dello sviluppo delle sue capacità.
Non scordiamoci che ogni alunno è dotato di enormi potenzialità, ed ciascuno ha le sue, il compito dell'insegnante è riconoscerle e valorizzarle.
"Lodare i risultati positivi è sempre meglio che criticare quelli negativi".
(Eric de la Parra Paz)
Daniela Deligia
Nessun commento:
Posta un commento